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Storytelling Portico di Romagna

Un luogo non è semplicemente ciò che si vede. C'è sempre qualcosa che ci arriva attraverso i nostri sensi. Un odore, un colore, una luce, una storia che qualcuno vi sta raccontando. Le storie possono venire direttamente dal luogo, ma anche dai ricordi che ognuno di noi conserva dentro di sé. I luoghi ci parlano, basta ascoltarli.


Il nostro incontro con Giovanna Conforto è stato casuale. Era in scena al Festival Internazionale di Storytelling di Edimburgo e Massimiliano la vide e la volle incontrare. Lei era perfetta per raccontare storie in un posto magico come Portico di Romagna. Un luogo in cui le storie iniziano e finiscono e possono prendere forme diverse.

Storytelling: cos’è e cosa significa

"Se qualcuno è in grado di trovare una parola italiana che possa sostituire il termine inglese, gliene sono grata!”, dice Giovanna sorridendo, ma purtroppo non c’è. Lo storytelling non è una questione del cosa, bensì una questione del come. E’ un metodo che può essere utilizzato per comunicare quasi tutto: la scienza, la tecnologia, la musica, la storia e molte altre cose. E 'un modo per comunicare concetti difficili attraverso la narrazione. Non è la storia in sé, bensì il modo in cui la raccontiamo.


Il che significa ricercare, elaborare e raccontare. Ecco perché Giovanna parla di storytelling per qualcosa. E questo è anche il progetto che si sta sviluppando a Portico dal 2014, presso la Academy Olmo.
In questi anni, già un paio di gruppi di narratori internazionali hanno risieduto nel borgo, prendendo ispirazione dai boschi intorno ma anche dai molti angoli di Portico. Le storie possono essere completamente inventate, partendo da un aspetto particolare che può essere diverso per ognuno di noi, ma possono anche iniziare da fiabe o solo storie che ciascuno dei narratori conosce.


La scuola internazionale di Storytelling di Portico di Romagna

L'effetto di queste storie è potente. Prima di tutto il lavoro che viene svolto viene condiviso con le persone del posto e per questo ha un valore intrinseco.

L'obiettivo del narratore è quello di trovare una storia potente, svilupparla e raccontarla di fronte ad un pubblico. Ecco perché i luoghi e in particolare i borghi, sono ideali per lo sviluppo delle attività di narrazione.

"La narrazione è un'arte visiva", dice Giovanna, "lavoriamo attraverso le immagini che possono essere nella nostra mente, ma possono anche essere disegnate come uno schizzo per aiutare le nostre storie a diventare un vero e proprio racconto".
Il centro narrazione di Portico di Romagna è il primo in Italia ed è legato alla scuola internazionale di storytelling presso l’ Emerson College, Sussex, UK.
https://www.facebook.com/Il-Centro-delle-StorieItalian-Storytelling-Center-1582947272008408/

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